I bambini padovani e rodigini dormono troppo poco e potrebbero presentare in futuro comportamenti a rischio: come evidenziato dall’ultimo lavoro scientifico “Sonno e Qualità della Vita” realizzato dal team della Fondazione Novella Fronda, con il contributo della Fondazione Cariparo. Lo studio ha riguardato bambini da 1 a 5 anni, tramite l’intervista di 619 famiglie residenti nelle provincie di Padova e Rovigo. Quelli deprivati di sonno sono risultati circa il 25% (vedi studio allegato) dell’intero campione. Un incremento allarmante se si pensa che, appena otto anni fa,  in una nostra  ricerca del 2015 (Progetto Buona Nanna), i bambini deprivati di sonno erano risultati attorno al 10%. 

Il recente studio “Generazione Z” (ragazzi e ragazze nati tra il 1997 e il 2012), condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, studio di cui Novella Fronda è parte del Comitato Scientifico, ha evidenziato ciò che può accadere a seguito di una prolungata deprivazione di sonno. In un campione rappresentativo di  più di 3000 studenti della popolazione italiana, di età compresa fra 11 a 17 anni, studenti che frequentavano le scuole medie e superiori, circa il 30% dei ragazzi intervistati sono risultati affetti da disturbi alimentari e, in percentuali minori, da depressione, ansia, discontrollo dell’impulso, dipendenze sia da sostanze sia da gioco d’azzardo, disturbi dello spettro autistico e ritiro sociale. Tutti i gravi disturbi riferiti sono associati ad una deprivazione di sonno, in percentuale variabile dal circa il 50 al 90%!

Di fronte a questa drammatica realtà quello che dobbiamo fare, tutti, dalle istituzioni, ai medici, agli educatori e genitori, è cercare di invertire la tendenza a dormire poco proprio partendo dall’educazione al sonno perché durante il sonno si produce dopamina, un neurotrasmettitore la cui mancanza sembra essere una concausa di fondamentale importanza per gran parte dei comportamenti sopra riferiti. 

Confidando, come sempre, nella vostra comprensione e nel vostro aiuto vi saluto con cordialità ed affetto

Il Presidente

Luigi Gallimberti